Piz la Stretta o Monte Breva o Somp i Crap Neir 3104mt - 22/08/20105

 

Il Piz la Stretta si trova nella zona della Forcola di Livigno
ed  è una delle cime più alte che circondano la Val Torta
che unisce la Valle di Livigno alla Val Bernina

Volevamo fare un giro di due giorni bivaccando in tenda
nella zona dei laghi della Pischa,
ma come al solito il meteo non è d’accordo.
Avendo quindi solo un giorno di bel tempo a disposizione
decidiamo di andare lo stesso in perlustrazione della zona.

Lasciamo la macchina ai 2100 metri del Baitel del Gras Degli Agnelli,
lungo la strada che dal Passo della Forcola porta a Livigno.
Da qui parte un bel sentiero che porta in 45 minuti circa alla Stretta ( 2465mt),
il terreno è ben battuto,
parte con un lungo traverso con pendenza costante
per poi diventare molto ripido nella parte finale,
ma è stato tutto sistemato con dei bei gradini in legno diventando così meno faticoso e scivoloso.

Raggiunta La Stretta leggiamo i cartelli che indicano diverse località
tra cui uno sconosciuto "Somp i Crap Neir"
che non è nominato in nessuna piantina in nostro possesso,
indicazioni per Piz la Stretta o Monte Breva esistono….
Ci guardiamo intorno non c'è nessun altro cartello...
la piantina dice di andare verso destra e noi sia pur dubbiosi
proseguiamo in quella direzione seguendo i numerosi bolli bianchi e rossi
salendo su dorsali ripide e facendo numerosi tornanti,
ceh rendono il sentiero mai faticoso.



Raggiungiamo un bivio a quota 2800mt circa
e anche qui l’unica indicazione presente è per la misteriosa località,
ma le cartine dicono di andare di la per la cima e noi proseguiamo.



I pascoli lasciano il posto alle pietraie, ma il sentiero è sempre piacevole da percorrere,
a una sella si apre parte del panorama verso Livigno,
il sentiero svolta verso sinistra e scavalca un piccolo dossetto e………..
davanti a noi si apre la vista sui ghiacciai dai Palù fino al Bernina
passando per le Belleviste e la Cresta Aguzza…
rimaniamo incantati, scatto un sacco di foto e ci vestiamo un po’ prima di ripartire,
il meteo infatti sta un pò cambiando, il sole va e viene e tira aria fredda.

Seguiamo ancora i bolli che diventano sempre più radi
e lasciano il posto agli ometti,
aggiriamo un piccolo dosso e troviamo,
per  la gioia di Anouk, un bel laghetto con della neve residua.



Da qui manca veramente poco,
circa 150 mt di dislivello che però salgono dritti lungo l’ampia dorsale di pietra rossa.



Raggiunta la vetta scopriamo che Somp i Crap Neir
altro non è che il nome in livignasco (credo)
del Piz la Stretta o Monte Breva… in pratica abbiamo fatto tre montagne in una !!!
Inutile dire quanto è splendido il panorama da quassù,
la zona del Bernina si vede in tutta la sua grandezza


(cliccando sulla foto potete vederla a maggior grandezza)

sotto di noi la Val Torta



e dall’altra parte cime di mille forme e diversi colori

Croce di vetta e "lato destro"

Croce di vetta e "lato sinistro"

e una panoramica a un pò più di 180 gradi


(cliccando sulla foto potete vederla a maggior grandezza)

Volevamo provare a scedere la cresta verso il Piz Chatscheders, la prima parte è ampia e semplice,
ma raggiunto un piccolo dosso scopriamo che da li non si scende...



la cresta si presenta estremamente ripida e di sfasciumi mobili….
La carta svizzera sembra indicare un sentiero che aggira un primo dosso sulla sinistra,
ci proviamo ma non troviamo nulla…
solo sfasciumi e sfasciumi poco stabili….
però è altamente panoramica



Proviamo a scendere seguendo qua e la dei tratti di terra
e le orme degli stambecchi ma non troviamo nulla…

dopo aver perso un sacco di tempo raggiungiamo il pascolo sotto di noi,
siamo decisamente troppo bassi
e in ritardo per risalire fino alla cresta e fare il PizChatscheders
e grossi nuvoloni neri si stanno avvicinando…
decidiamo di scendere passando qua e la tra pascoli, torrentelli e frane fino a raggiunge
il sentiero che attraversa tutta la Val Torta.

Da qui risaliamo verso la baita della Stretta
dove ci fermiamo finalmente a mangiare.



Resistiamo finchè le nuvole non diventano sempre più minacciose
poi scendiamo velocemente alla macchina.

Abbiamo fatto una splendida cima,
semplice se si sale e scende dalla stessa parte, e altamente panoramica.
E abbiamo capito come muoverci per poter passare
la prossima estate due notti in tenda da queste parti,
peccato solo non aver potuto fare la traversata in cresta
che ci interessava.


Visto l’ottimo terreno e la non pericolosità si può consigliare a chiunque,
bambini e cani compresi, con un minimo di allenamento.

Salita di 1000mt di dislivello e una decina di km di sviluppo.

Camminando